Le dinamiche di una famiglia a tavola

rapporto genitori-figli tempo di qualità in famiglia Jan 16, 2022

Il cibo e l'alimentazione in generale rappresentano il fulcro della vita in famiglia. E' quasi come se il cibo stesse proprio in mezzo rispetto alle relazioni tra i membri: si può dire che sia momento ed elemento imprescindibile. Spesso osservare una famiglia a tavola è come aprire una finestra sullo stato di quella famiglia: possiamo davvero capire molto degli umori generali e dei rapporti che intercorrono tra genitori e figli osservando come si svolgono i pasti e la loro preparazione.

Per quanto riguarda l'alimentazione, spesso il momento del pasto è infarcito di ansie e preoccupazioni: è indubbio che una delle priorità assolute di ogni genitore sia far stare bene il proprio figlio, farlo crescere sano e robusto, e quindi assicurarsi, tra le altre cose, che mangi a sufficienza, e possibilmente in modo equilibrato.

Qualche problema può nascere quando questa preoccupazione prende il sopravvento, e toglie la possibilità di vedere il pasto principalmente come momento di condivisione.

Cosa ci preoccupa davvero rispetto all'alimentazione? Credo che ogni genitore dovrebbe davvero farsi questa domanda, che può aiutare a dosare e ritarare alcune ansie rispetto a ciò che crediamo importante. A volte il cibo diventa controllo: e non parlo solo di principi nutritivi ed equilibrio nell'alimentazione. Parlo anche di quantità. Parlo di orari.

Molti adulti hanno dimenticato quanto da bambini il nostro appetito sia sensibile e variabile. Ci sono grandi oscillazioni, tali che la pasta al pomodoro che abbiamo chiesto ogni santo giorno per settimane, di punto in bianco non sia più gradita! Grandi ghiottoni di polpette, ad un tratto non vogliono più saperne di carne. Quella verdura che proprio non si riesce neanche ad affrontare, il mese successivo diventa portata onnipresente. Queste variabili poi sono comunque riscontrabili anche negli adulti: alla mia età mi chiedo come facessi da ragazza a bere vino rosso, che oggi non sopporto. E la cannella che ho rispettosamente evitato per tutta la vita, ora sia ingrediente principale della maggior parte dei miei dolci!

Dobbiamo ricordare che un bambino fin da quando è neonato, ha la capacità di assumersi la piena responsabilità dei propri gusti. A noi adulti spetta il compito di fare una spesa ponderata ma rilassata: che preveda equilibrio e una giusta varietà, eliminando totalmente ciò che non è concesso (neanche di nascosto a mamma e papà!) per evitare venga intercettato e poi di conseguenza ovviamente richiesto. E proporre nuove esperienze alimentari, ripetendo anche a distanza quel che una volta è stato rifiutato.

Così come per i gusti personali, persino un neonato ha la totale padronanza del proprio appetito: piange quando ha fame, si addormenta quando è sazio. Questa è una capacità importantissima, che purtroppo molti adulti hanno perduto: siamo la generazione del comfort food, del finire tutto quello che si ha nel piatto, delle portate titaniche al buffet che poi non si riesce a finire. Possiamo concedere la nostra fiducia al senso di fame e sazietà dei nostri figli, per la quantità come per l'orario: ci vogliono decenni di pratica e autodisciplina per avere fame ad un determinato orario! Siamo davvero sicuri sia un bene per il nostro organismo? Possiamo far sì che i nostri figli diventino adulti che si alimentano esclusivamente ascoltando il proprio corpo.

Spesso il pasto viene visto anche come un'attività che si deve svolgere secondo regole precise, possibilmente sotto totale controllo degli adulti. Ci è stato insegnato a stare composti, ordinati, puliti: ma voler portare ordine e rigore in una situazione che è di per sé caotica e gioiosa, rischia di essere inutile, e può portare nervosismi e frustrazioni, per tutti.

Potrebbe essere utile fermarsi e riflettere su quali sono gli aspetti più importanti per il benessere della famiglia e quali sono delle convenzioni sul modo di stare a tavola educatamente: spesso accade che ci si rende conto quanto certi pensieri e aspettative siano dei refusi della nostra infanzia che a ben vedere al momento presente non reggono affatto.

Insomma, almeno al momento del pasto, tu mamma o papà puoi iniziare a scrollarti di dosso ansie, senso di colpa, pesantezza del controllo: liberati di pesi inutili che in fondo per te stesso e la tua famiglia non sono costruttivi e ritrova il piacere di stare a tavola insieme.

 

Così come il pasto, il momento della sua preparazione è importantissimo nella routine familiare. La cucina è davvero il ponte di comando della casa, e spesso si perde di vista questa sua funzione fondamentale: il momento della preparazione viene visto a volte come un'incombenza sgradevole, qualcosa da gestire con una efficace suddivisione dei compiti. Ci si dimentica che cucinare rappresentare un modo molto concreto e orientato all'azione di nutrire in tutti i sensi la propria famiglia e di essere presenti: significa assumersi la responsabilità del benessere di chi amiamo!

Come spesso accade, è l'atteggiamento a fare la differenza: se smettiamo di pensare al cucinare come ad un'incombenza, ma piuttosto come ad un'occasione unica per creare un'atmosfera gioiosa e collaborativa, il clima e l'umore generale ne risentirà positivamente.

Inoltre cucinare è un'attività molto pratica ed educativa sotto molti aspetti per ogni età.

Quando inizierà a piacervi questo compito e il clima che lo circonda, le offerte di aiuto non tarderanno ad arrivare.

 

Rilassatevi genitori!

Gustatevi il pranzo e la compagnia della vostra famiglia.

Date il buon esempio e contribuite voi per primi a creare un'atmosfera piacevole a tavola.

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