Mamme che sognano il controllo

essere genitore intelligenza emotiva rapporto genitori-figli Sep 21, 2022

Siamo nell'epoca del controllo: abbiamo a disposizione tonnellate di tecnologia che ci aiuta a monitorare ogni aspetto della nostra vita. Esistono migliaia di applicazioni che analizzano la qualità del sonno, la gestione del nostro tempo, l’andamento di una gravidanza, il ritmo di allattamento, le fasi della crescita di un bambino.

Lungi da me demonizzare la tecnologia, di cui sono grande sostenitrice e nel cui potere credo fortemente se attraverso un uso consapevole e responsabile.

Negli ultimi anni questo ci ha però portati a influenzare la nostra genitorialità, illudendoci di poter pianificare le nostre vite e quelle dei nostri figli, e non solo nelle azioni quotidiane: ci siamo illusi di poter prevenire e risolvere ogni crisi emotiva e ogni bisogno.

Ammettiamolo: ci siamo illusi di poter controllare le emozioni dei nostri figli verso l'immagine di figlio ideale e di famiglia ideale che ci siamo costruite.

 

Una mamma che cerca il controllo quotidiano è una mamma che tenta di prevenire l’imprevedibile come le emozioni e i comportamenti altrui: ha bisogno di farsi trovare sempre preparata, perchè altrimenti si sentirebbe persa e confusa.

E’ una mamma che cerca affannosamente di mantenere l’immagine ideale di sé di efficienza e di bravura. Che non riesce a vivere le situazioni incerte con serenità, vivendo sempre con la paura di commettere errori, sempre alla ricerca della perfezione che non tralascia nemmeno il dettaglio più insignificante.

Una mamma che sente un bisogno costante di essere rassicurata, e cerca risposte e conferme ovunque intorno a sé, sui libri, dalle amiche, sui social.

Una mamma che non ha fiducia nelle capacità altrui, e che di conseguenza non riesce a delegare nulla, sentendo poi di conseguenza su di sé il peso del mondo.

Spesso questo si traduce in un comportamento pesante ed asfissiante verso i figli e spesso anche il partner: chi sente il bisogno di controllare, spesso è pronto ad usare ogni mezzo per riuscire nel suo scopo, compresa la bugia, la manipolazione, la minaccia, il ricatto, la violenza psicologica e fisica.

 

Tutto questo in una famiglia porta enormi conseguenze nella sfera emotiva e relazionale. Ne risentono:

  • Il clima in famiglia. Perchè inseguire un modello predefinito trasforma la vita in famiglia in una carrellata quotidiana di compiti, impegni, regole e doveri.
  • L'educazione dei figli. Frasi come "Non piangere", "Non ti arrabbiare", "Calmati" sono all’ordine del giorno, con tutto il loro carico disfunzionale di messaggi di negazione e repressione di emozioni naturali e sane, e il rischio di compromettere l’intelligenza emotiva e l’autostima dei figli.

 

Ci sono casi in cui il bisogno di controllo è una spia di problemi più gravi come i disturbi d’ansia e di alcuni disturbi di personalità: in casi come questi è bene rivolgersi ad uno specialista (psicologo o psicoterapeuta).

Ma più spesso è il risultato di credenze disfunzionali e convinzioni limitanti che possono diventare una gabbia quotidiana che causa proprio quell’ansia da cui ci si tenta di proteggere.

E in quei casi ci sono alcune strategie che puoi applicare per muovere i primi passi verso la gestione del tuo bisogno di controllo:

  • Acquisire la consapevolezza che la perfezione non esiste. Gli errori non sono necessariamente qualcosa di negativo e puoi allenarti a smettere di considerarli come delle etichette che ti si attaccano addosso e definiscono la mamma e la donna che sei. Si tratta di iniziare a chiedersi cosa si può imparare da quell’errore.
  • Imparare a gestire la rabbia: non solo l’intelligenza emotiva dei nostri figli va potenziata ma anche quella di noi genitori.
  • Evadere dalla quotidianità: cercare e apprezzare novità e nuove esperienze diventa occasione di crescita e scoperta. Si tratta di uscire dagli schemi, ogni tanto e trovare nuovi stimoli ed energie da situazioni che non avevi previsto.
  • Perdere tempo. Smettere di essere produttivi e perdere tempo significa innanzitutto mollare le proprie aspettative di perfezionismo.
  • Smettere di iperproteggere tuo figlio. Questa è sicuramente la parte più difficile: lasciargli la possibilità di fare esperienze potenzialmente pericolose, o di vivere situazioni che potrebbero provocargli emozioni come vergogna, rabbia, dolore, non è qualcosa di semplice per l’istinto di una mamma. Si tratta di iniziare ad osservare un pò prima di intervenire, permettendogli di mettersi alla prova e crescere grazie all’esperienza, aumentando contemporaneamente la fiducia in sé stesso.



Insomma, il controllo va bene se si intende una forma adeguata di verifica dell’andamento delle cose, e quindi una strategia utile e funzionale.

 

Inizia ad allenarti a lasciar andare ciò che invece non ti aiuta a vivere con serenità, leggerezza e gioia la tua genitorialità.

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